Correva l’anno 2011 e due giovani viaggiatori si preparavano per il primo di una lunga serie di viaggi “on the road”!
Meta: la Gran Bretagna.
Unico mezzo di trasporto: la più fedele compagna di viaggio, una Ford Focus (la poverina conta attualmente 200.000 km ma nessuno sembra poterla fermare!)
Dopo mesi e mesi di preparativi siamo partiti per un viaggio di tre settimane e di oltre 5.000 km: quanti ricordi, quante disavventure, quante risate a crepapelle…
Siete curiosi di sapere dove siamo finiti?
Giorno 1
La partenza è all’alba (sì, si parte sempre presto, punto!). Attraversiamo la Svizzera e, in Francia, le zone dell’ Alsazia e dello Champagne, per poi giungere a Reims, famosa per la sua cattedrale.
Il tempo di una baguette e ripartiamo alla volta di Dunkerque, dove ci imbarcheremo con destinazione Dover (la scelta di Dunkerque rispetto a Calais è dovuta naturalmente ai costi inferiori dei traghetti)
Giorno 2
Finalmente è tempo di imbarcarsi con destinazione Dover.
Dopo due ore passate sul ponte del traghetto (ancora non siamo abituati all’odore di fagioli e salsiccia alle 10.00 del mattino!) sono le White Cliffs, le bianche scogliere, a farci capire che siamo arrivati.
Avremmo dovuto ricordarci subito che in Gran Bretagna la guida è a sinistra: avremmo evitato di imboccare una rotonda contromano! Qualche secondo di panico e poi via…sono cose che capitano!
La prima tappa è Canterbury, l’inizio della via Francigena che porta a Roma (un giorno speriamo di percorrerla). Non perdetevi la cattedrale, una delle più antiche chiese d’Inghilterra, l’abbazia di Sant’Agostino e la chiesa di San Martino.
Un po’ di shopping (Chiara ha una vera ossessione per le tazze!) e si riparte alla volta di Hastings, cittadina balneare affacciata sulla Manica. Oltre che famosa per l’omonima battaglia, Hastings è anche il luogo in cui Chiara ha trascorso due estati di studio: ad ogni angolo si ferma per raccontarmi qualche episodio; mi porta persino nel supermercato dove faceva scorte di biscotti perché “il cibo nel college era veramente terribile!”).
Giorno 3
Partiamo alla volta delle Seven Sisters, le sette verdissime colline, una in fila all’altra, che sembrano spezzarsi sulla linea di costa, trasformandosi in roccia calcarea bianchissima a picco sul mare. Le percorriamo a piedi ammirando il panorama, decisamente a prova di vertigini. Mille gradazioni di azzurro sembrano colorare il mare sottostante.
Raggiungiamo la spiaggia dopo un percorso a piedi; il vento è fortissimo, ma più forte è la sensazione di libertà che qui si respira.
Dobbiamo proseguire per raggiungere Brighton e visitare il suo Royal Pavillion: immaginate nella tradizionale Inghilterra un antico palazzo interamente costruito in stile orientale (pare che a re Giorgio V sia costato una vera fortuna).
La passeggiata sul Pier è d’obbligo: sale giochi, gelato e sembra di stare sul set di un film!
Giorno 4
La cattedrale gotica di Salisbury, risalente al 1220 d.C. è immensa, potremmo passare ore a osservare le altissime vetrate, ed è circondata da un ampio prato verdissimo. Qui viene conservata una delle quattro copie rimaste della Magna Charta.
La seconda parte della giornata è dedicata alla visita di uno dei luoghi più misteriosi che esista, forse la vera ragione del nostro viaggio: Stonehenge, dichiarato dal 1966 patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Un silenzio surreale circonda enormi pietre, i megaliti, disposte in cerchio. Secondo alcuni studiosi si tratterebbe di un osservatorio astronomico.
Concludiamo la giornata a Bath: ci improvvisiamo spettatori ad una partita di cricket, rimaniamo affascinati dalle terme romane, cerchiamo di fare una foto del Royal Crescent, un complesso di trenta residenze a forma di mezzaluna, e poi, finalmente, entriamo nel Jane Austine Centre. Alcuni personaggi in costume ci invitano ad entrare per conoscere la storia di una delle scrittrici più famose di tutti i tempi. E’ un sogno!
Giorno 5
Se Chiara adora Jane Austin, io sono un fan senza eguali di Jurassic Park: poteva il nostro viaggio non includere una sosta sulla costa di Charmouth, detta “Jurassic Coast”?! Qualche sterlina per noleggiare un piccone e via, lungo la spiaggia alla ricerca di un minuscolo fossile (ci sono decine di improvvisati archeologi al lavoro!). Tre ore dopo siamo in fila alla cassa, nel negozio di souvenir, per comprare il fossile che non abbiamo trovato… quante risate!
Nel pomeriggio entriamo ufficialmente in Cornovaglia e ci fermiamo a Polperro, grazioso paesino di pescatori, in cui il silenzio del mare è rotto soltanto dal verso dei gabbiani. Fotografiamo le casette mentre assaggiamo i tipici cornish pasty,deliziosi fagottini ripieni.
Alan e Sally, simpaticissimi proprietari della Chiverton House di Penzance, preparano, al nostro arrivo, l’ English tea più buono del mondo.
Giorno 6
Ci chiediamo come possano gli inglesi affrontare ogni mattina una colazione come quella che ci presentano Alan e Sally: uova, funghi, bacon, fagioli…una vera English breakfast a prova di colesterolo!
La prima tappa di oggi è il Minack Theatre, un piccolo teatro costruito a picco sull’oceano da una donna straordinaria, Rowena Cade, che ospita ancora tantissimi spettacoli: il paesaggio lascia senza fiato.
Raggiungiamo finalmente Land’s End, il punto più a ovest del Paese: faraglioni e scogliere fanno da sfondo a sentieri immersi nel verde. Un po’ nascosto troviamo un negozietto che vende piccoli manufatti in ceramica. Compriamo una pecora con le zampette nere, il vero simbolo di questa regione.
Proseguiamo qualche km a nord per arrivare a Cape Cornwall: dalla scogliera abbiamo la fortuna di vedere due foche (un anziano volontario che si occupa della salvaguardia della fauna locale ci dice le foche si chiamano Sansone e Dalila e ogni giorno passano di lì alla ricerca di cibo!)
Giorno 7
Approfittando della bassa marea raggiungiamo a piedi St. Michael’s Mount, una piccola isola, ancora abitata, situata a qualche centinaio di metri dalla costa che, ovviamente, ricorda Mont Saint Michel. Troviamo il castello e i negozi chiusi perchè, ci dicono, è sabato…pazienza, ecco un buon motivo per ritornare un giorno!
Proseguiamo il nostro viaggio verso nord e incontriamo St. Agnes. Parcheggiamo a ridosso della spiaggia e ci incamminiamo sulle colline per raggiungere i ruderi di vecchie miniere di stagno. La vista delle spiagge chilometriche da quassù è impagabile!
La prossima tappa è la cittadina di Tintagel, sede di un vecchissimo Post Office e dei ruderi di un castello medievale, costruito sulla costa rocciosa (leggenda vuole che Re Artù fosse stato concepito qui).
Giorno 8
Il cartello “Croeso” (Benvenuti”) ci fa capire che finalmente siamo entrati in Galles (“Cymru”). La nostra prima tappa è la città di Cardiff.
Passeggiamo per le vie del centro e raggiungiamo il castello: visitiamo le sale maestose, la torre centrale e le mura, ma ad attrarci è la rievocazione medievale nel cortile interno, cui prendono parte tantissimi bambini.
Alcuni rapaci ammaestrati vengono fatti volare a poca distanza dai volti di ignari spettatori, me compreso, fatti sdraiare sul prato.
Giorno 9
Uno dei giorni più spettacolari di tutto il nostro viaggio: visitiamo nel silenzio della mattina Tintern Abbey, un complesso di ruderi appartenenti ad una antica abbazia benedettina, dove non vi sono tetto e pavimento (chi di voi ha avuto modo di visitare San Galgano potrà capire la magia di cui stiamo parlando).
Proseguiamo in direzione Paradiso: Hay-on-Wye.
Questa piccola cittadina gallese è ben nota agli amanti della lettura perché possiede ben 35 librerie; qui si vendono volumi nuovi e usati: abbiamo letteralmente riempito il baule dell’auto di libri di seconda mano, acquistati per 1-3 pounds!
Carichi di libri guidiamo per tre ore, sono un’acqua incessante (sarà, questo, il vero unico giorno di pioggia), attraverso lo Snowdonia National Park per raggiungere Beddgelert. Casette in pietra adagiate sui due lati del torrente fanno da sfondo alla nostra romantica serata…ma vi giuro che di pesce fritto non ne possiamo veramente più!
Il viaggio non finisce qui…
Non vedo l’ora di leggere la seconda puntata!!! Grazie!
Valeria
Grazie Valeria! Tra qualche giorno proseguirà il nostro viaggio “on the road” per le strade del Regno Unito!
Le scogliere di Dover sono visitabili da bambini e anziani? O bisogna fare vere e proprie scalate?
Ciao Selene!
Noi abbiamo visitato le Seven Sisters che si trovano nei pressi di Brighton. Qui le possibilità sono due: puoi visitare le scogliere dal basso (in tale caso si parcheggia la macchina e si percorre un bellessimo sentiero tra i campi per raggiungere la spiaggia) oppure dall’alto. Anche in questo caso ci sono dei parcheggi molto comodi. Non ci sono scalate ma dolci salite che permettono di passare da una scogliera all’altra. L’unica cosa a cui prestare attenzione e’ non sporgersi troppo (la roccia si sgretola e può essere pericoloso). Se hai bisogno di altre info, siamo qui!?