Matera: 2 giorni a spasso nella città del sassi (parte 1)

Felicità a Matera

Il nostro breve viaggio a Matera è la prova che spesso gli imprevisti possono riservare meravigliose sorprese!
A pochi giorni dalle tanto desiderate vacanze di Natale, per una serie infinita di motivi, non abbiamo una meta. Una sera, davanti ad una pizza, Anto mi dice “Ti ricordi dell’idea di visitare Matera?”. Da lì a prenotare un b&b il passo è breve: zaini in macchina (sì, avete capito bene, da Milano a Matera siamo andati in macchina!) e via!

Selfie a Matera

Matera ci ha conquistati al primo sguardo. Ricordo esattamente il momento in cui ho fermato Anto, che cercava di farsi spiegare al telefono il percorso per arrivare al nostro b&b, e gli ho detto “Guarda là!”.
Davanti ai nostri occhi una distesa di case, tetti, camini fumanti e stradine, incastrati in modo tale da formare il più perfetto dei puzzle.

Panorama dei sassi di Matera

La città dei sassi, dichiarata dall’ UNESCO Patrimonio dell’Umanità nel 1993 e nel 2019 diventata Capitale Europea della Cultura, è una delle destinazioni più belle che abbiamo mai visto e vogliamo raccontarvi come siamo andati alla scoperta di ogni suo angolo!

Il sole illumina la cattedrale di Matera

Non è un caso, ci ripetiamo in continuazione, se importanti registi l’hanno scelta quale sfondo per girare i loro film: Pier Paolo Pasolini nel 1964 e Mel Gibson nel 2000. Quanta strada da quando Carlo Levi descrisse questi luoghi come un inferno di miseria e disperazione o quando Alcide de Gasperi la definì “Vergogna nazionale”.

DOVE DORMIRE
Non vi nascondiamo che l’idea di dormire nei sassi di Matera ci ha da subito affascinati: è per questo che abbiamo scelto il b&b La Corte, nel quartiere Vetere, nel Sasso Barisano. Aprire la finestra della nostra camera (Camera Camino) ogni mattina e trovarsi di fronte la città che si risveglia. Andare a dormire dando una sbirciatina fuori per vedere Matera riempiersi di magia, illuminata da mille lucine.

B&b La Corte a Matera

Sia per la posizione, sia per l’accoglienza (e le ricche colazioni!) questo b&b si è rivelato un’ottima scelta! Ovviamente, trovandosi all’interno del centro storico della città, la struttura non è dotata di parcheggio. Niente paura, a dieci minuti a piedi, esattamente in Via Pasquale Vena, c’è un comodo parcheggio.

COME ORIENTARSI
La città di Matera è suddivisa in tre zone principali: il Sasso Barisano, nella parte settentrionale, il Sasso Caveoso, nella parte meridionale e la Civita, collocata al centro. Il Sasso Barisano (il cui nome deriverebbe dal fatto che il quartiere si trova in direzione di Bari) è caratterizzato da edifici con facciate maggiormente curate, ricche di fregi e decori; nel Sasso Caveoso si possono visitare le numerose case-grotta, scavate nella roccia (si tratta di calcarenite, non di tufo) e disposte a gradoni. I due sassi sono idealmente separati dalla Civita, la zona più antica della città, dove sorge la Cattedrale.
Troviamo che il modo migliore di andare alla scoperta della città sia camminare, ma, per chi ha difficoltà o per chi è un pigrone, sono previsti tour in apecar!

Giri in apecar a Matera

Siete pronti per scoprire Matera insieme a noi?

GIORNO 1
L’esplorazione della città ha inizio per noi dalla Piazza del Sedile, a pochi passi dal nostro b&b, dal quale si gode di un panorama incredibile sul Sasso Barisano.
La prima chiesa che incontriamo è la Chiesa di S. Francesco d’ Assisi. Costruita su un’antica chiesetta ipogea (vale a dire sotterranea), l’edificio risale alla prima metà del XIII secolo, ma solo nel XVIII venne costruita la facciata barocca attuale.

Chiesa di San Francesco d' Assisi a Matera

Giunti in Via D. Ridola, resa ancora più bella dalle decorazioni natalizie, entriamo nella Chiesa del Purgatorio. Come riconoscerla fra le moltissime chiese della città? Semplice: guardando la facciata e il protale in legno, noterete la presenza di teschi e scheletri nella parte inferiore, di angeli e della Madonna col Bambino in quella superiore.

Esterno della Chiesa del Purgatorio a Matera

Entriamo per visitare una delle tante mostre di presepi organizzate in questi giorni e rimaniamo a bocca aperta di fronte alla bellezza degli interni: una cupola ottagonale in legno e un organo del Settecento riccamente decorato ci lasciano per qualche minuto con il naso all’insù!

Intreni della Chiesa del Purgatorio

Proseguiamo in direzione della Chiesa di Santa Chiara, nella quale incontriamo una signora che ci racconta con orgoglio della sua passione per i presepi. Quest’anno ne ha costruito uno nella chiesa dove, grazie ad un gioco di luci, si alternano giorno e notte e, al “sorgere del sole”, si può addirittura sentire il canto del gallo!

Poco più avanti si trova il Museo Archeologico Nazionale Domenico Ridola, ospitato in quello che era il seicentesco convento di Santa Chiara. Fu il senatore e medico Domenico Ridola a donare allo Stato la sua collezione di reperti, frutto di anni di ricerche, permettendo la nascita di questo museo nel 1911.

Il Museo archeologico Ridola di Matera

Se siete appassionati di storia più recente, potrebbe fare al caso vostro il Museo Nazionale d’ Arte Medievale e Moderna, situato nel Palazzo Lanfranchi, che riconoscerete facilmente per la scultura “La Goccia” di Kengiro Azuma, situata al suo ingresso.

Palazzo Lanfranchi a Matera

Ma è tempo di addentrarci in quella che è l’anima di profonda della città. Ci soffermiamo per qualche minuto sulla Terrazza Lanfranchi. Increduli davanti a tanta bellezza, ci viene quasi l’istinto di strofinarci gli occhi per capire se è tutto vero, se quel “disarmante intreccio di bellezza” è reale.(non esiste per noi miglior descrizione di questa, letta su un opuscolo e rimasta impressa nel nostro cuore).

Il Sasso Caveoso di Matera

Un groviglio di gradini e viuzze ci conduce tra le case-grotte, che esploriamo liberamente, immaginando il tempo in cui in questi “buchi neri”, come li descrisse lo scrittore Carlo Levi, vivevano intere famiglie.

Viuzze e giochi antichi a Matera

Esporando i sassi di Matera

Nate come luoghi ideali in cui abitare, con canali di scolo, cisterne, orti e temperature ottimali degli interni (nel 1595 questa zona viene descritta come “salubre e protetta”), queste grotte divennero, a causa di un incremento demografico eccessivo, teatro di povertà assoluta. Famiglie numerose occupavano ambienti angusti, nei quali le condizioni igieniche erano pessime, anche a causa della convivenza con cani, pecore e maiali. Nel 1952 Alcide De Gasperi ordinò lo sgombero delle case-grotta, considerate “vergogna nazionale”. Non con poche difficoltà gli abitanti di questa zona della città furono costretti a stabilirsi in quartieri popolari appositamente costruiti.
Con un biglietto di ingresso di pochi euro visitiamo la Cripta di Sant’Andrea e la Casa Grotta del Casalnuovo.
La prima è una chiesa cenobitica risalente al XII-XIII secolo d.C. ed è suddivisa in tre piani, scavati nella calcarenite: il primo piano, al tempo dei monaci riservato alla preghiera, venne successivamente utilizzato dalle persone comuni, come dimostra la presenza delle cisterne per raccogliere l’acqua piovana e delle vasche per pigiare l’uva; il secondo piano sottostante era riservato al riposo dei monaci, il terzo era infine la cripta, come testimoniato dal ritrovamento di una tomba.

La Cripta di Sant' Andrea a Matera

Scendendo nei sotterranei di Matera

Decori nella Cripta di Sant' Andrea

La casa-grotta ci lascia senza parole: è davvero difficile comprendere come fosse possibile vivere tra queste mura.

Casa-grotta a Matera

Casa-grotta a Matera

Una volta varcato l’ingresso ci si trova davanti ad un letto molto alto (questo permetteva di isolare le persone dall’umidità) e ad una culla appesa al soffitto (i bambini erano così tenuti lontani dagli animali); pochi mobili, pochi poveri suppellettili, da una parte il focolare, dall’altra un tavolo; ai piani sottostanti la stalla e la cantina.

Casa-grotta a Matera

Casa-grotta a Matera

Vecchie foto dell’epoca mostrano volti segnati dalla fatica e dalla povertà. E’ strano pensare che stiamo parlando di soli 60 anni fa.

Proseguiamo il nostro itinerario e scopriamo che purtroppo il Convicinio di Sant’Antonio è chiuso e nessuno sa dirci fino a quando!

Non ci resta che consolarci con un bel trancio di focaccia di Matera, ripiena di cipolle e olive (Antonio) e con qualche micio in cerca di coccole (Chiara)!

Focaccia tipica di Matera

Gatti in cerca di coccole e Matera

Ci fermiamo a contemplare la magia del paesaggio circostante: la Gravina di Matera, un solco profondissimo nel quale scorre un torrente e, al di là di questo, il parco della Murgia, un altipiano ricoperto di vegetazione nel quale si contano oltre 150 chiese rupestri, testimonianza delle comunità monastiche qui un tempo stanziate. Numerose sono le cavità che si possono riconoscere ad occhio nudo.

Vista sulla Gravina di Matera

Cavità nel Parco della Murgia materana

Fantastichiamo su quali tesori possano custodire!

Matera è una continua scoperta: ad ogni angolo troviamo piccoli tesori da scoprire! Camminiamo mano nella mano, scattiamo fotografie e chiediamo informazioni ai suoi abitanti, che con orgoglio e una gentilezza incredibile ci raccontano aneddoti curiosi e ci mostrano i manufatti tipici della zona. Tra tutti ci colpisce il “cuccù”, un fischietto in terracotta che raffigura un coloratissimo galletto. In passato veniva regalato dai ragazzi alle fanciulle amate come pegno d’amore!

Il cuccù tipico di Matera

Il tuffo nella storia continua con la visita alle quattro chiese rupestri (www.oltrelartematera.it): un unico biglietto del costo di euro 6,00 consente l’ingresso alle chiese di Santa Lucia alle Malve, Santa Maria de Idris e l’annessa San Giovanni detta in Monterrone e San Pietro Barisano. (Orari: fino al 21 marzo 2019 tutti i giorni dalle 10 alle 16; dal 22 marzo al 4 novembre 2019 tutti i giorni dalle 10 alle 19).

All’interno non è possibile scattare fotografie, ma vi assicuriamo che cercherete di riempirvi gli occhi di tanta bellezza.

Chiese rupestri a Matera

Visita alle chiese rupestri di Matera

Nonostante siano trascorsi diversi secoli, i colori vividi degli affreschi presenti in queste chiese si sono conservati perfettamente. Incredibile se si pensa che questi luoghi furono utilizzati, in epoche successive, come abitazioni o depositi! All’interno della Chiesa di Santa Lucia alle Malve, risalente al secolo VIII e riconoscibile per il simbolo del martirio della santa, un calice contenente due occhi, si trova l’affresco della Madonna del Latte (1270 ca.), nel quale la Vergine è raffigurata nell’atto di allattare Gesù. La Chiesa di Santa Maria de Idris (dal greco Odigitria, colei che mostra la via, o dalla sorgente di acqua che qui poteva trovarsi è una piccola chiesa risalente al secolo XII d.C., in parte costruita, in parte scavata nella roccia, che presenta un piccolo campanile. E’ direttamente collegata alla Chiesa di San Giovanni (IX-X sec. d.C.) in Monterrone, splendidamente decorata da affreschi di santi.

Camminando per le stradine della città siamo attratti da tutto ciò che ci circonda, ma anche dai profumi deliziosi che ci solleticano le narici: è ora di pranzo e scegliamo uno dei tanti ristorantini tipici nei pressi della Chiesa di San Pietro Caveoso. Io opto per un fumante piatto di crapiata, la zuppa tipica di legumi, servita con pane materano e dell’olio d’ oliva da leccarsi i baffi; Antonio prova la salsiccia del pezzente e non scherzo se vi dico che i suoi occhi sono a forma di cuore!

La crapiata materana

La salsiccia del pezzente di Matera

Visitiamo la Chiesa di San Pietro Caveoso, che si trova in posizione strategica e domina la Gravina, rimanendo affascinati dal controsoffitto in legno dipinto: un vero capolavoro!

Chiesa San Pietro Caveoso a Matera

Ci dirigiamo, infine verso il Sasso Barisano, percorrendo in tutta tranquillità Via Madonna delle Virtù: il sole è caldo e la vista sulla vallata un incanto. Ancora una volta ci accorgimo di quanto questa città sia disarmante.

Via Madonna delle Virtù a Matera

Superiamo la Chiesa e il monastero delle sante Lucia e Agata per poi visitare la mostra “Persistenza degli Opposti”, dedicata a Salvador Dalì: per tutto il 2019 le opere dell’ artista iberico verranno esposte non soltante per le vie della città, ma anche all’interno di antichi edifici (si tratta delle chiese rupestri della Madonna delle Virtù e di San Nicola dei Greci) e il risultato è un gioco di contrasti spiazzante, inaspettato, a tratti sconvolgente.

Mostra "Persistenza degli opposti" a Matera

Mostra "Persistenza degli opposti" a Matera

Il consiglio è quello di prendersi del tempo per cercare di capire le opere di Dalì, i suoi studi e le sue idee geniali. Sculture, ma anche disegni, ologrammi e proiezioni consentiranno di immergersi totalmente in questa esperienza.

Mostra "Persistenza degli opposti" a Matera

(Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 12; costo: euro 12,00; biglietteria in corrispondenza dell’ingresso per le chiese rupestri in Via Madonna delle Virtù).

Ma è tempo di proseguire: un su e giù di stradine e gradini ci conduce alla chiesa di San Pietro Barisano, la più grande fra le chiese rupestri, risalente al XII-XIII secolo.

Chiesa di San Pietro Barisano

Ci colpiscono particolarmente gli ambienti sotterranei, a tratti così stretti che dobbiamo camminare rasenti ai muri per poter passare. Qui i sacerdoti compivano pratiche funebri.

Quanto ancora dobbiamo raccontarvi di questa città…tra qualche giorno un articolo sulla nostra seconda giornata a matera!

Ingresso all' Agriturismo Cioccoleta

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Particolari a Matera

Matera, 2 giorni a spasso nella città dei sassi (parte 2)

2 commenti

  1. Wow, abbiamo programmato un viaggio a Matera e Alberobello per quest’estate, il vostro racconto ci ha fornito ottimi consigli per scoprire questa meravigliosa città. Vi racconteremo la nostra esperienza. Grazie mille viaggiatori.

    1. Noi di Matera ci siamo letteralmente innamorati! Sarà bella rivederla attraverso i vostri occhi!

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