Delhi, il biglietto da visita dell’ India

Prospettiva della tomba di Humayun

Ripensiamo al nostro viaggio in India e la mente ci riporta là, dove tutto è iniziato: Delhi, la sua caotica, colorata, inquinata, imprevedibile capitale.

Il caos nelle strade di Delhi

Delhi è, per molti che si apprestano a visitare l’ India, il biglietto da visita del Paese, e forse è giusto così: in questa città chiari sono i contrasti che vedremo e vivremo nei giorni a venire.

Grandi palazzi e ville dai giardini lussuosi, uomini in abiti eleganti e donne in sari impreziositi da pietre e merletti.

Donne nel loro abito tradizionale, il sari

Bambini piccoli a piedi nudi, con gli occhi da grandi, vestiti con brandelli di stoffa, che chiedono l’elemosina. Intere famiglie che vivono agli angoli delle strade, in “capanne” costruite con teli di plastica che dovrebbero proteggere dal sole e dalle piogge monsoniche.

Questi i ricordi di una città che ci ha scosso, perchè ci ha costretto a guardare in faccia la realtà, dura, che migliaia di persone affrontano ogni giorno.

IL NOSTRO ARRIVO

Arriviamo all’ Aeroporto Internazionale (intitolato a Indira Gandhi, primo ministro indiano dal 1980 al 1984) poco prima dell’alba. E’ questo l’orario di arrivo di molti voli intercontinentali. L’unica cosa che vorremmo è vedere un letto al più presto ma i controlli sono minuziosi e così ci mettiamo in fila. Ricordo che, dopo averci controllato i passaporti, il poliziotto indiano che ha dei baffoni stupendi (vorrei fotografarlo, ma temo mi arresti!) ci offre un sorriso e una caramella. Ci facciamo una risata quando capiamo che è speziata.“Ma allora è proprio vero che le spezie qui le mettono dappertutto!”

Un po’ assonnati, incontriamo il nostro autista, Ashok. Programmando il viaggio, alcuni mesi prima della partenza, abbiamo optato per viaggiare con un autista, questo ci ha garantito un notevole risparmio di tempo (i treni in India sono famosi per i loro ritardi…) e, inutile negarlo, una maggiore sicurezza. Durante il viaggio abbiamo incontrato viaggiatori spagnoli e francesi che ci hanno raccontato esperienze terribili! Dopo aver accettato un passaggio, dall’ aeroporto fino al centro della città, da parte di taxi più o meno autorizzati, si sono trovati in balia di “personaggi” che, con la scusa che l’hotel già prenotato era chiuso/pieno/distrutto (!!!) o che la città era bloccata per via dello smog o di violenti disordini, volevano costringerli a trascorre la notte in un altro hotel (da cui ovviamente ricevevano una commissione!). Immaginate cosa può significare trovarsi nel bel mezzo della notte in un punto non identificato della città ed essere costretti a pagare più del dovuto per farsi riportare nel luogo richiesto dopo estenuanti trattative!
Occorre fare attenzione e mettere in preventivo qualche soldino in più per avere una sicurezza maggiore in viaggio.

Le strade di Delhi sono invase da macchine, tuktuk e risciò

Alle 4 del mattino, imbottigliati nel traffico, infreddoliti per l’aria condizionata (che Ashok deve adorare, visto che la temperatura è fissa sui 18 °), impieghiamo quasi un’ora per raggiungere l’ hotel, che si trova a pochi km dall’aeroporto! Abbiamo scelto di pernottare fuori dalla città per cercare un po’ di tranquillità, anche se questo ci costringerà, nei giorni successivi, a partire alle 7 del mattino per evitare di rimanere in coda per ore. Delhi è un caotico insieme di macchine, tuk tuk e risciò, un concerto stonato di clacson, una città in cui rallentare sembra impossibile!

OLD DELHI E NEW DELHI: LE DUE ANIME DELLA CITTA’

La città è in realtà costituita da due anime, la Old Delhi (città vecchia) e la New Delhi (città nuova), sorta per volere degli inglesi a partire dai primi decenni del XX secolo per divenire centro politico e amministrativo. Storicamente si dovrebbe parlare di Delhi come di un insieme di ben otto città, sorte in diverse epoche e pian piano “fuse” tra loro.

NEW DELHI

Dedichiamo il primo giorno alla scoperta della New Delhi. Il caldo e l’umidità si fanno sentire: siamo in agosto, in piena stagione monsonica, e dobbiamo ritenerci fortunati se non incontreremo acquazzoni improvvisi.

La prima tappa è la Tomba di Humayun, dichiarata Patrimonio dell’ Umanità UNESCO nel 1993, un mausoleo risalente al XVI secolo che offre sepoltura l’imperatore moghul Humayun, alla moglie, al figlio e ad altri successori.

Panoramica della tomba di Humayun

L’ imponente edificio in arenaria rossa e marmo bianco si trova all’ interno del giardino Chahar bagh (termine persiano che significa “quattro giardini”).

Prospettiva della tomba di Humayun

La guida ci spiega che due canali d’acqua, all’incrocio dei quali sorge il mausoleo, suddividono il giardino in quattro porzioni quadrate: quattro sono i fiumi che scorrerebbero nel paradiso islamico, detto Janna. Accanto all’ edificio principale, maestoso, sorgono altre tombe, quali la Tomba del Barbiere e la Tomba ottagonale e moschea del nobile Isa Khan.

Antonio alle prese con alcuni locali: i contrasti dell' India

Tomba ottagonale a Delhi

Tra i luoghi che più abbiamo apprezzato della città ci sono i Lodi Gardens (visitarli è un buon modo per fuggire dalle strade chiassose della città!).

I Lodi Gardens di Delhi

All’ interno di questi giardini, un prato verdissimo e coloratissimi fiori fanno da sfondo alle tombe di Mohammed Shah, della dinastia Sayyid, e a quella di Sirander Lodi. Durante la dominazione britannica fu la moglie del Governatore generale dell’ India, Marchese Willingdon, a creare questi giardini. Questo è il motivo per cui inizialmente i giardini presero il nome di “Lady Willingdon Park”, nome variato dopo la dichiarazione di indipendenza del Paese. E’ veramente un luogo di pace e tranquillità oltre che molto romantico…vi capiterà di sorridere alla vista di trovare giovani fidanzatini (ricordate che in India è buona norma non scambiarsi effusioni in pubblico!)

Coppia di fidanzatini ai Lodi Gardens di Delhi

Lasciamo i Lodi Gardens per visitare alcune fortezze di grande interesse storico. Ognuna di esse costituiva il centro di una città diversa. Con l’unificazione di queste città nacque a città di Delhi così come la vediamo ora.

Il Purana Qila, con il suo imponente portale d’ingresso, rappresenta uno dei più antichi forti della città.

Costruito durante il regno dell’imperatore afgano Sher Shah nel XVI secolo, ci stupisce per le sue dimensioni: le mura, in alcuni tratti alte fino a 18 metri, si estendono per oltre un chilometro.

Le alte mura del Purana Qila

Donna al lavoro nella fortezza Purana Qila

Un altro forte interessante da visitare è quello di Tughlaqabad, risalente al XIV secolo, che sorge su di un terreno molto irregolare.

Il forte di Tughlaqabad

Tra le rovine del forte, circondate da mura alte fino a 15 metri e con grossi bastioni circolari, non troverete molti turisti occidentali…ecco perchè molti indiani vi chiederanno di scattare un selfie insieme a loro! All’interno è possibile visitare la moschea Qila-i-Kuhran Mosque.

Foto all'interno del forte Tughlaqabad

Il sultano Feroz Shah costruì il forte chiamato Feroz Shah Kotla, per proteggere la città di Ferozabad con l’edificazione di altissime mura. All’ interno della fortezza si possono ammirare giardini, l’ antica moschea di Jami Masjid, dove ancora i musulmani pregano, e quella che una volta era una madrassa.

L'ingresso al forte di Feroz Shah Kotla

Un pilastro alto 13 metri, chiamato Ashoka Pillar, riporta diverse iscrizioni. La guida ci racconta che folle di persone si riuniscono qui una volta alla settimana per esprimere desideri o fare richieste particolari ai Jinns, esseri sovrannaturali che discenderebbero dal cielo…Un po’ scettici, continuiamo la visita!

Panorama del Feroz Shah Kotla

La tappa successiva è il Qutab Minar, il minareto in pietra più grande del mondo (alto 73 metri e con un diametro decrescente dalla base – 14,3 metri – alla sommità – 2,75 metri).

Il Qutar Minab di Delhi

Esso è suddiviso in cinque piani, raggiungibili tramite una scala a spirale di 379 gradini. La struttura, la cui costruzione ebbe inizio alla fine del XII secolo, venne terminata nei secoli successivi e più volte restaurata a seguito di terremoti che ne provocarono ingenti danni. Circonda il minareto un complesso di edifici che include la moschea Quwat-ul-Islam.

Fotografia davanti al Qutar Minab

La sosta per ammirare il Rajpath è breve, rischiamo di essere investiti da uno dei tanti tuk tuk che sfrecciano a gran velocità trasportando tre, quattro, cinque, sei… “Ma quante persone possono entrate in un tuk tuk Ashok???”.

L' Indian gate di Delhi

Questo viale collega l’ Indian Gate, un arco memoriale in pietra alto 42 metri, al Rashtrapati Bhavan, il Palazzo presidenziale.

Terminiamo la giornata (siamo stravolti dal caldo, dal traffico e dal caos incessante della città) nel silenzio del National Museum, un polveroso museo che custodisce veri tesori: miniature dipinte, strumenti musicali,statue, gioielli, manufatti in legno e avorio.

National Museum di Delhi

Statua nel National Museum di Delhi

Nel giardino del museo, noncuranti dei turisti, corrono e giocano senza sosta delle scimmiette adorabili! Adorabili finchè Anto non si avvicina un po’ troppo e una decide di rincorrerlo mostrandogli i denti!

Scimmie al National Museum di Delhi

OLD DELHI

E’ nella Old Delhi, a cui dedichiamo il secondo giorno di visita, che facciamo pace con questa città: dopo sole 24 ore, ci sentiamo frastornati dall’ India!

Il Forte Rosso (Lal Qila) purtroppo non è accessibile. Si sta avvicinando il 15 agosto, giorno dell’ Indipendenza in India (dichiarata proprio in questo luogo), e si attende l’arrivo del Primo Ministro, che da qui rivolgerà un discorso alla Nazione. Peccato, questa imponente fortezza fatta erigere dall’ imperatore moghul Shah Jahan in soli 10 anni (dal 1638 al 1648), costituiva una città nella città: al suo interno, oltre agli edifici dedicati alle pubbliche udienze, si trovano la residenza privata del sovrano, una piccola moschea, un hammam e diverse sale che ospitavano un ricco harem.

Il Forte Rosso di Delhi

Da veri amanti dei mercati, non possiamo lasciarci sfuggire un giro al mercato di Chandni Chowk.

Le strade caotiche, spoche e disordinate di Delhi

Stradine strette, venditori ambulanti, risciò, scimmie equilibriste che giocano su cavi elettrici disordinatamente attorcigliati, mucche sdraiate ovunque, negozietti dove trovare abiti da sposa o, poco più avanti, il migliore street food indiano (avete letto la nostra guida su come sopravvivere al cibo indiano?) e ancora…un onnipresente profumo di spezie, cortili nascosti delle haveli, un tempo case eleganti di ricchi mercanti e oggi edifici in rovina dove qualche topo scorrazza indisturbato.

Haveli nel mercato di Delhi

Il Chandni Chowk di Delhi

Venditori ambulanti a Delhi

Un coloratissimo e caotico spaccato dell’ India che ricorderemo per sempre.

Il mercato delle spezie di Delhi

Il mercato della Old Delhi

Da non perdere per alcuna ragione al mondo è la Jama Masjid, la moschea più grande dell’ India, che può contenere fino a 25.000 persone! L’edificio, costruito tra il 1644 e il 1658 per volere di Shah Jahan, è costituito di marmo e pietra rossa ed è facilmente riconoscibile per la presenza di due minareti alti 40 metri!L’ingresso è gratuito, ma occorre pagare se si vogliono scattare fotografie.

La Jama Masjid di Delhi

Al confine con la New Delhi, diamo una veloce occhiata a Connaught Place, una grande piazza circolare sulla quale si affacciano edifici con colonnati che ospitano cinema vintage, negozi e ristoranti.

Vorremmo un giorno più per scoprire questa città dalla quale, all’inizio, avremmo voluto scappare a gambe levate… ci sono ancora alcuni luoghi che non abbiamo visto: ad esempio il Gurudwara Bhangla Sahib, un meraviglioso tempio di fede Sikh costruito nel 1784 o il Lotus Temple, il tempio dedicato a tutte le religioni, descritto come un luogo di pace inimmaginabile.

Chissà che un giorno non torneremo…

Thali, il piatto unico indiano

Miniguida semiseria per sopravvivere alla cucina indiana

Rajasthan, il nostro diario di viaggio (parte 1)

4 commenti

  1. Ciao, complimenti, bellissimo viaggio!! L India ci affascina, chissá un giorno….Buon viaggio ?dalla famiglia Travel2travel.

    1. Grazie! Siamo certi che l’India vi piacerebbe! Una meta da aggiungere alla vostra bellissima lista di viaggi!

  2. Ciao ragazzi,
    Grazie per i vostri articoli, davvero interessanti.
    Pensiamo di andare in Rajasthan quest’inverno, potreste indicarmi qual è l’agenzia a cui vi siete rivolti ?
    Grazie mille
    Ornella&Michele

    1. Buongiorno ragazzi! Grazie a voi per essere passati di qui a leggere i nostri racconti.
      Per il nostro viaggio ci siamo rivolti alla Trinetra Tours, che ci sentiamo di consigliarvi! Il nostro autista Ashok si è dimostrata una persona affidabile e competente (se ne avete bisogno, possiamo fornirvi un contatto).
      Fateci sapere quando partirete!
      Un abbraccio,
      Chiara & Antonio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *