Miniguida semiseria per sopravvivere alla cucina indiana

Thali, il piatto unico indiano

Mentre riguardo le foto del nostro viaggio nell’ India del Nord, rido e dico “Anto, ma lo sai che in tutte le foto che ho scelto, tu stai mangiando qualcosa?”.

Mille colorate spezie indiane

Eccola qui la “nostra” India… prima di partire abbiamo letto diverse guide, racconti e raccomandazioni di viaggiatori partiti prima di noi e, certamente, eravamo un po’ titubanti, quasi impauriti dalle condizioni igieniche che avremmo trovato, o dall’idea, parliamoci chiaramente, di avere qualche problema intestinale che ci potesse mettere ko!

Verdure al mercato indiano

Arrivati là, è bastato trovarsi in uno dei tanti, caotici, mercati indiani per dimenticare tutte le paure: sentite profumi di spezie e pietanze gustosissime, lasciatevi trasportare dall’ aroma onnipresente del burro fuso, ascoltate il frastuono dei clacson dei motorini che sfrecciano lungo le strade (e sperate di non essere sulla loro traiettoria!) o le grida dei mercanti, lasciatevi spintonare da una mucca che certo non si cura di incauti viaggiatori…questa è l’India, questa la tempesta di emozioni in cui vi troverete e che vi farà venir voglia di assaggiare e di gustare tutto di questo Paese!

Mercato di spezie indiano

Qualche norma generale…di buon senso!
– Occorre bere sempre e solo acqua in bottiglia. Quando acquistate una bottiglia, controllate che sia chiusa!
Evitate di bere bevande con ghiaccio, perchè ovviamente non potete controllare quale acqua è stata utilizzata per produrre quel ghiaccio (anche se la temperatura è di 38° e tutto quello che vorreste è una bevanda ghiacciata!)

– Prediligete verdure cotte e frutta con buccia…purtroppo non tutti sono abituati a lavare i cibi prima di servirli, e voi non volete rovinarvi il viaggio, giusto?!

– Assumete prima/durante il viaggio fermenti lattici in modo regolare; questo vi aiuterà a mantenere equilibrata la flora intestinale!

Detto questo, volete sapere quante di queste norme NON abbiamo rispettato in India? Praticamente quasi tutte…ci sono stati casi in cui ci siamo fidati delle guide…ed è andato tutto bene!

Ma ora passiamo al vero scopo di questo articolo: la cucina indiana è ricca di piatti (dai nomi impossibili da ricordare e pronunciare) che dovete assolutamente provare!

Per più di due settimane abbiamo assaggiato, annusato, toccato, cucinato piatti coloratissimi, verdure mai viste prima, dolci talmente dolci da farci temere picchi iperglicemici improvvisi…e abbiamo trascritto nomi (e la relativa pronuncia!) e ricette su un taccuino che, pensate un po’, è sopravvissuto anche ad una pioggia monsonica!
Buon viaggio quindi, alla scoperta dei sapori del Rajasthan…siete pronti?
(abbiamo trascritto i piatti in ordine alfabetico e inserito alcune nostre foto, specificando invece quando abbiamo tratto alcune foto da Wikipedia, essendo le nostre mosse e bruttine, o semplicemente non scattate perché eravamo alla ricerca di acqua per sopravvivere allo shock da spezie indiane!)

ALOO DUM
Si tratta di uno “stufato” di patate fritte, alle quali viene aggiunta una salsa di tamarindo, un frutto esotico dal sapore acidulo. E’ un piatto ricchissimo di sapore grazie alle numerose spezie presenti, tra cui zenzero, aglio, cipolla, curcuma, peperoncino.

Fonte: Wikipedia

BARFI
In India i dolci sono veramente dolci, un concentrato zuccherino che può nauseare o conquistare al primo morso. Noi siamo dei gran golosi, quindi abbiamo provato moltissimi dolci, tra i quali questi quadrotti a base di latte, zucchero, spezie come la cannella e il cardamomo, e frutta secca come le mandorle e i pistacchi.

Fonte: Wikipedia

CHAPATI
Uno dei simboli della cucina indiana, il chapati è una specie di piadina composta da farine semi-integrali (grano, miglio, orzo), acqua e sale. Abbiamo visto preparare questo pane moltissime volte e, nonostante le nostre “lezioni di cucina improvvisate”, non siamo mai riusciti a creare dei chapati perfettamente tondi, come gli originali! Dove abbiamo mangiato i migliori? Nel deserto, quando, al calar del sole, le nostre guide/contadini ci hanno mostrato le farine che macinano manualmente e ci hanno insegnato ad usare la tawa, la padella di ferro sulla quale i chapati vengono fatti cuocere.

Preparazione dei chapati

Cottura del chapati sul fuoco

CHICKEN BIRYANI
Antonio ha adorato questo piatto unico, formato da riso aromatizzato con cumino, cannella, chiodi di garofano, una gran quantitè di cipolle fritte e pollo aromatizzato con lo yogurt. Si tratta di una vera prelibatezza a giudicare da come lui e Ashok, il nostro driver, hanno gustato il primo, il secondo e il terzo piatto!

Chicken biryani

CHICKEN KURMA
Molto simile al precedente, il chicken kurma si differenzia dalla versione biryani per la presenza di pomodori, latte e panna e per il sapore più deciso, dato dalla grossa quantità di peperoncino. Fate attenzione con le spezie: in ogni ristorantino vi verrà chiesto quanto volete che i piatti siano speziati (noi occidentali non siamo decisamente pronti a sapori tanto forti!)…non osate troppo o faticherete ad assaggiare anche un solo boccone!

DAAL
Ad insegnarmi a cucinare il Daal, in una calda serata di fine agosto, è stata Deepmala, la moglie del nostro autista Ashok. Immaginatevi il nostro stupore quanto, il giorno stesso della partenza, siamo stati invitati a cena da Ashok e dalla sua famiglia. In una casa semplice nella periferia di Delhi abbiamo assaporato il daal più buono di sempre, un piatto cucinato con l’ amore e con la gentilezza di chi è pronto a donare tutto quello che possiede.
Il daal è uno dei piatti più caratteristici dell’ India, una zuppa di lenticchie rosse decorticate, cui si aggiungono curry, curcuma, pepe e foglie di coriandolo fresche. E’ stato e sarà per molto tempo il nostro comfort food, un piatto povero ma capace di scaldare il cuore.
Une versione più ricca, il daal makhani, viene preparato con fagioli, pomodori, cipolle, panna e burro.

DOSA
I dosa sono un tipico street food in India. Si tratta di sottilissime crepes a base di riso e lenticchie, fermentati e poi frullati, utilizzate per accompagnare molti piatti, spesso le verdure cucinate con il curry.

Fonte: Wikipedia

GULAB JAMUN
Il mio (Chiara) ricordo più dolce, è il caso di dirlo, dell’India… ve ne accorgerete non appena le vostre papille gustative entreranno in contatto con queste “palline”…un’ esplosione di sapore, un’esperienza mistica (ma tornerete presto sulla terra pensandoalla chilocalorie che state immettendo nel vostro corpo!). Questo dessert altro non è che un impasto di latte in polvere e farina che viene fatto friggere a bassa temperatura nel burro. Pensate che sia finito qui? No, il dolce viene immerso in uno sciroppo aromatizzato all’ acqua di rose, al cardamomo e allo zafferano! Una delizia!

Montagne di gulab jamun al mercato

JALEBI
Da leccarsi i baffi! Abbiamo gustato questi croccanti dolcetti nel cortile di una haveli, una antica casa di mercanti, per trovare un pochino di silenzio e tranquillità, lontani dal caos del mercato della Vecchia Delhi. I jalebi, facilmente riconoscibili per la loro forma circolare,sono fatti di pastella fritta e sono ricoperti di sciroppo a base di zucchero e limone o acqua di rose. Scommettiamo che non vorrete smettere di mangiarli?

Croccanti jalebi nel mercato della Old Delhi

KHEER
Dei veri golosi non possono non assaggiare questo dessert, una specie di budino a base di riso e latte, aromatizzato con zafferano e cardamomo. Rispetto ai dolci precedenti, ha un sapore molto più delicato. La dolcezza della crema e la croccantezza della frutta secca (mandorle e pistacchi) creeranno un contrasto irresistibile!

Kheer, il budino di riso indiano

LASSI
Per sopravvivere alle quantità “non-umane” di peperoncino utilizzate in India, il lassi può essere un buon rimedio. Questa bevanda a base di yogurt e latte, cui vengono aggiunti sale e cumino (si trovano varianti con la frutta fresca, come il mango) spesso accompagna i piatti unici indiani, costituiti da un vassoio sul quale vengono presentati assaggi di varie pietanze.

MASALA CHAI
Quando berrete il tè indiano dovrete dimenticare il concetto di “tè” che fino a quel momento avevate…questa bevanda, diffusissima in tutto il Paese, e preparato ad ogni angolo della strada in ogni ora del giorno, ha un sapore intenso e dolce e sprigiona un profumo incredibile. Tra i suoi ingredienti il tè nero, il latte intero,lo zucchero e un insieme di spezie (cardamomo, cannella, chiodi di garofano, zenzero, anice stellato, pepe, semi di finocchio) che viene fatto tostare. Il masala chai viene servito all’interno di bicchieri di vetro (occhio a non scottarvi, sono bollenti!) e va conumato caldissimo.

Fonte: Wikipedia

MASALA LEMONADE
Eravamo all’interno del mercato nella Vecchia Delhi, quando la guida ci ha chiesto di aspettarlo un attimo ed è tornato dopo un minuto con un enorme bicchiere di…limonata con ghiaccio! Ora, ricordate quando vi abbiamo consigliato di evitare il ghiaccio nelle bevande? Divertita dai nostri sguardi dubbiosi, la guida ci ha spiegato che quella limonata veniva prodotta dai componenti della stessa famiglia da oltre 100 anni con acqua sicura. Volete mica offendere un indiano che vi offre da bere? Recitando tutte le preghiere che conosciamo, abbiamo bevuto d’un sorso la limonata e la guida, soddisfatta, è corsa a prenderne un altro bicchiere, questa volta una variante, ovvero limonata con un mix di spezie (pepe, sale, cannella, cumino, coriandolo, cardamomo, chodi di garofano, curcuma). Sempre per non risultare offensivi, abbiamo sfoderato i nostri migliori sorrisi anche se la masala lemonade, dal vago sapore di uovo marcio, era la peggior cosa mai provata nella nostra vita!

MIRCHI BAJJI
Ragazzi, pensavo che avrei preso fuoco dopo aver dato un morso a questi peperoncini verdi piccanti. Dirvi con certezza quale fosse il ripieno, comunque vegetariano, è impossibile, non riesco a ricordare altro che le spezie piccantissime in grado di farmi lacrimare gli occhi! Sulla guida scopriamo che la farcitura dovrebbe essere di cipolle, limone e coriandolo.

Piccantissimi peperoncini verdi ripieni

NAAN
Un’altra variante di pane, ancora più ricca del chapati. Per preparare il naan occorrono farina, acqua, sale e lievito. Questo pane viene fatto cuocere all’interno del tandoor, un forno di argilla a forma di campana rovesciata, con l’aggiunta del ghi (parola hindi che indica il burro chiarificato). Ovunque si trovano varianti a base di formaggio o aglio (tanto, tantissimo aglio!).

NAVRATAN KORMA
Non avete idea di quante ricerche abbia fatto per ricordare il nome di questo piatto, assaggiato più e più volte ma sbadatamente non trascritto nell’elenco delle nostre ricette indiane preferite. Questo piatto vegetariano consiste in uno strano mix di verdure tagliate a cubetti e…frutta, come l’ananas (il termine “navratan” significa “nove gemme”, poiché nove dovrebbero essere gli ingredienti utilizzati”). Per amalgamare il tutto viene utilizzata una crema a base di burro, panna, anacardi, uvetta e naturalmente spezie profumate ma non piccantissime.

Il navratan korma indiano
(In secondo piano, il Natravan korma, di colore chiaro)

PAAN
Non è usuale in India vedere le persone concludere un pasto masticando dei piccoli involtin (precisiamo che questi non vanno in geriti ma semplicemente masticati). Viene utilizzata la foglia della pianta del Betel, dalla caratteristica forma di cuore, sulla quale si mettono ingredienti come cocco, cardamomo, lime e semi di finocchio. Tra gli ingredienti anche il khata, un estratto vegetale, responsabile della colorazione rossa del preparato una volta masticato. Ecco spiegata la colorazione rossa tipica dei denti di chi fa uso frequente dei paan.

Preparazione del paan

PAKORA
Durante i nostri spostamenti giornalieri in macchina, il nostro autista Ashok era solito portarci a fare colazione in alcuni posticini caratteristici. Caffè e croissant? Decisamente no, caffè e pakora, che gli indiani considerano una colazione leggera! Immaginate la nostra faccia quando ci hanno servito frittelle fatte di cipolle, cavolfiore e patate e di una pastella a base di ceci. Leggerissimo, non trovate?

PANEER
Una vera delizia, un formaggio fresco fatto ovviamente di latte e di succo di limone (che serve da agente coagulante). Il paneer viene cucinato in mille modi diversi. Tra le nostre varianti preferite il paneer fritto e il palak paneer, ovvero formaggio servito in una piccantissima salsa a base di spinaci.

Fonte: Wikipedia

PANI PURI (detto anche GOLGAPPA)
Non abbiamo mai assaggiato questo diffusissimo street food indiano perchè, durante il nostro viaggio, abbiamo sempre visto carretti sui quali questi piccoli “bignè” erano ammassati in condizioni igieniche che ci limitiamo a definire non ottimali…
Ci sembra comunque giusto parlarvene perchè vi chiederete, una volta in India, cosa vendono ad ogni angolo della strada. I pani puri sono piccole frittelle che, una volta cotte, vengono farcite son un impasto di patate bollite, ceci, cipolla, coriandolo e masala. Un attimo prima di mangiarli i pani puri andranno velocemente bagnati con dell’acqua aromatizzata (e piccantissima!) con menta, coriandolo, peperoncini verdi e cumino. La prossima volta li proveremo sicuramente!

Fonte: Wikipedia

PAPADUM
Croccanti cialde a base di di farina di fagioli o di lenticchie, insaporite da pepe o cumino. Questo snack, fritto in olio di cocco, è veramente gustoso, soprattutto se “condito” con cipolle, pomodori e coriandolo fresco!

Papadum indiano

RICE
Riso bianco! Sì avete capito bene…perchè inserire in questo elenco un cibo così semplice e ovvio? Perchè, quando non ne potrete più di spezie e cibi piccanti dopo alcune settimane di permanenza in India, questo vi salverà!

SAMOSA
A Jodhpur, la città blu indiana, assaggiamo enormi triangoloni di pasta fritta, farciti di patate, piselli, lenticchie (in alcuni casi anche carne) e naturalmente spezie. Fatichiamo ancora a mangiare cibi così piccanti e ci sorprendiamo nel vedere bambini indiani che li fanno sparire in un battibaleno!
La guida, vedendoci in difficoltà, ci propone di accompagnare i samosa con del chutney… ringraziamo finchè…scopriamo che è ancora più piccante!

Piccantissimi samosa fritti

Quanti viaggi ancora dovremo fare in India per abituarci ai suoi contrasti, ai suoi sapori decisi e ai suoi mercati pieni di vita!

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